Abascal: dobbiamo essere imprevedibili

Abascal: dobbiamo essere imprevedibili

Domenica alle 16 il Lugano affronterà a Cornaredo il San Gallo in una partita valida per il turno numero 32 del campionato Raiffeisen Super League. In vista dell’appuntamento il tecnico bianconero Guillermo Abascal ha incontrato i giornalisti venerdì sul mezzogiorno La prima domanda ha riguardato le ultime dallo spogliatoio.

“Tutti i giocatori sono a disposizione, salvo Bottani e Da Costa. Siamo pronti”.

-Come avete assorbito la botta della sconfitta a Zurigo contro il GC: non è di tutti i giorni segnare tre reti in trasferta e tornare senza punti?

“Nella tua domanda ci sono le risposte. Bisogna prendere l’aspetto positivo di quello che è successo al Letzigrund e questo ti può aiutare nel prossimo match. Era importante fare tre gol e riuscire a pareggiare una partita  dove eravamo sotto 3-1. Poi è successo l’imprevedibile. Ma non ci sono stati strascichi rispetto al lavoro settimanale. Le tre partite in dieci giorni con quattro punti incamerati vanno considerate un buon risultato anche se  avremmo potuto fare di più. Adesso abbiamo avuto una settimana per riflettere, lavorare, guardarci in faccia, fare esercizi individuali, di reparto e collettivi. Ci mancava questo per metterci un po’ anche del nostro, per conoscere meglio tutti gli elementi a disposizione: prima non si era potuto fare.”

-Quanto ha influito sul tuo lavoro di preparazione tattica della partita di domenica il cambio di allenatore a San Gallo?

“Ovviamente è difficile capire cosa hanno in testa e perché hanno fatto il cambio, cosa voleva la società. Il nuovo tecnico ha potuto dirigere al massimo sei allenamenti e non è semplice cambiare le cose tanto più che  hanno disputato sinora un buon campionato. Possono cambiare tutto, perché hanno giocatori che si adattano a vari moduli, d’altronde avevamo già cambiato dopo Natale il modo di stare in campo. Mi aspetto una squadra che si vuole far vedere dal nuovo allenatore e seguire il progetto della società.”

-Inevitabile in questo periodo la domanda sul portiere: giocherà Baumann o verrà data ancora fiducia a Kiassumbua?

“Ho la mia idea. Non è un momento semplice  perché dobbiamo disputare partite importanti ma questo non deve dare un segnale negativo alla squadra sia che la decisione riguardi la conferma o meno del portiere. Sarà una scelta appoggiata dall’intero staff e i compagni saranno in grado di sostenerla. Tutti e due i portieri sono pronti anche a livello mentale e sono certo che possono fare bene e meglio”.

-Concretamente da allenatore come scegli il portiere in questa situazione precisa e delicata?

“Nella scelta del portiere devo prendere in considerazione tre fattori:  il primo è ovviamente che il difensore deve difendere e il portiere deve parare. Poi c’è la lettura a livello di gioco:  se abbiamo intenzione di giocare alto è importantissimo sapere valutare le situazioni perché succederanno momenti di inferiorità numerica, con blocco difensivo alto o basso e il portiere deve guidarle. Infine il livello mentale che loro dimostrano durante la settimana. Lo esamino specie nelle situazioni di difficoltà che creo per metterli sotto pressione. Tutti possiamo sbagliare ma la sicurezza la devono avere e dare durante la settimana e farla sentire alla squadra”

-Hai parlato con Kiassumbua per cercare delle risposte?

“Sì l’ho fatto durante l’intera settimana: parlo  sempre con i giocatori, mi piace capire come si sentono e come si trovano. Inoltre li osservo negli atteggiamenti e nelle reazioni.  Un giocatore professionista deve saper gestire i momenti difficili e le pressioni di media e tifosi. Anche se sbagli devi rialzarti ed essere più forte.”

-Cosa ti aspetti dalla tua squadra domenica?

“Mi attendo giocatori che scendano in campo con una forte personalità. Li voglio protagonisti che dicano: siamo arrivati sino a qua e adesso tocca a noi. E’ una sfida importantissima, giochiamo in casa ed evidentemente abbiamo bisogno del supporto di tutti, ma siamo noi che dobbiamo convincerci di fare una prestazione importante con responsabilità e personalità. Dobbiamo trovare certezze individuali per trasmettere certezze al gruppo. Tatticamente ho elementi molto duttili, per quel che mi riguarda è che dobbiamo essere imprevedibili in caso contrario sarebbe male.”

-Stai seguendo un po’ quello che succede nell’hockey, il Lugano ha una forte personalità: ti piace l’allenatore Ireland?

“Devo dire sinceramente che ero stato invitato a una partita dell’Ambra e ho visto l’ultima del Lugano. Era la prima che seguivo. Mi hanno impressionato e mi è piaciuto come hanno gestito la situazione di grande equilibrio e di un vantaggio risicato. Mentalmente a livello difensivo e di aggressività sono stanti grandi. Complimenti per il lavoro che stanno facendo e gli auguro il meglio per la partita di questa sera.”

 

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