Manzo: Guardiola ha vinto con il 38% di possesso palla

Conferenza stampa settimanale di mister Manzo venerdì nella pausa di mezzogiorno. La prima domanda ha riguardato la settimana trascorsa: è servita per ricaricare le batterie dopo l’eliminazione dalla Coppa e la sconfitta del Tourbillon?

“Non è questione di ricaricare le batterie. Dico sempre che per andare avanti qualche volta bisogna tornare indietro. Questo non vuol dire che quello che si è fatto nelle due  ultime partite (Sion e Aarau in Coppa) sia stato tutto negativo. Da certe esperienze si impara. Abbiamo lavorato sotto il profilo tecnico-tattico e fisicamente come abbiamo sempre fatto. La risposta deve essere positiva a tutti gli effetti, della prestazione e della mentalità sin dall’inizio. Questo è quello che ho predicato sin da lunedì scorso. Sul piano dell’organico contro il San Gallo ho 18 giocatori a disposizione. Rientrano gli squalificati Golemic e Jozinovic, oltre a Sulmoni e Piccinocchi. Assenti Sabbatini, Mihajolovic e Ponce e lo qualificato Aguirre. La formazione la deciderò non prima dell’allenamento di domani e magari domenica mattina.”

-Prima di Natale in cinque partite incontrate le quattro squadre che stanno dietro a voi in classifica. Meglio o peggio?

“Tutte le partite vanno affrontate in un certo modo, non è questione di meglio o peggio. Poi logicamente l’avversario a volte si pone sia tatticamente sia dal profilo delle motivazioni in un modo che ti può mettere in difficoltà, mentre noi dobbiamo usare le nostre armi per mettere loro in difficoltà con determinazione, voglia e intelligenza”.

-Alioski è il giocatore che ha il maggior minutaggio di tutta la Super League. Intendete spremerlo sino a Natale o, visto il periodo, anche per lui arriverà il momento di tirare un po’ il fiato?

“Ci sono giocatori, con tutto il rispetto per Alioski, che giocano in Coppa e in campionato con 60/70 partite l’anno. Lui è un ragazzo di 25 anni nel pieno della maturità fisica, sta ancora crescendo, scherzando potrei dire che se non si diverte a giocare a calcio dovrebbe provare in miniera. Ma lui è uno positivo che, giustamente, giocherebbe sempre”.

-Rimanendo su Alioski è chiaro che avrebbe voglia di giocare in campionati più importanti: lei lo vede che ci pensa, ne parla?

“Con Gianni ho un ottimo rapporto anche al di fuori di quello che può essere il rettangolo di gioco. Con lui parlo molto e cerco di consigliarlo sotto determinati aspetti. Logicamente se gli capitasse una buona opportunità,  che può essere adesso o a giugno, io i tempi non li conosco, vedrà. Adesso deve divertirsi, deve continuare a giocare con lo stesso spirito con il quale sta giocando. Poi al momento opportuno credo che sarà capace di consultarsi con i suoi manager per fare la scelta migliore. Comunque con me non ha mai parlato di cambiare aria adesso. Abbiamo discusso, se in futuro ci fosse alle viste una grande squadra, di alcuni comportamenti  utili quando ti trovi in un contesto diverso dal nostro, pur essendo la nostra una squadra molto competitiva. Ma qui c’è un gruppo diverso rispetto a quello che potrebbe trovare in una squadra al top europeo, con meccanismi diversi, dove sei obbligato a vincere cambiano completamente i metodi di valutazione su tutto e tutti.”.

-Sempre in chiave mercato ci si aspettava di più soprattutto da chi è stato preso in attacco. Donis e Culina l’anno scorso hanno dato e fatto di più rispetto a Rosseti, Ponce e Aguirre.

“Culina e Donis sono venuti fuori dopo un po’ di esperienza all’interno del rettangolo di gioco. All’inizio se vi ricordate non erano così brillanti. Poi, bravi loro e bravo l’allenatore che li ha messi nella condizione di fare quello che hanno fatto. Ci sono elementi che maturano e si adattano prima a un nuovo calcio e altri che ci mettono più tempo. Però i giocatori che avete nominato e che sono arrivati quest’anno hanno qualità importanti, devono trovare continuità, stanno limando qualche pecca e poi si toglieranno delle soddisfazioni. Io mi aspetto sempre tanto da tutti. Logicamente come in tutte le cose, quando meno te l’aspetti, nasce un qualcosa…è la maturazione del giovane. Quando ho lavorato con i ragazzi ho avuto risposte inattese e nei momenti magari nei quali eri più deluso. La nostra è una squadra giovane con un reparto offensivo di ventenni o giù di lì.  Dobbiamo aspettarci che ci sia un po’ di incostanza.Partite nelle quali diventano devastanti e altre nelle quali fanno più fatica. Devi metterlo in preventivo.”

-Anche Assan Ceesay nelle prime partite è stato un po’ l’effetto sorpresa, poi gli avversari hanno imparato a conoscerlo, ha avuto un’involuzione. Dal punto di vista tattico è un po’ lontano dall’esserci.

“Stai facendo delle riflessioni che facciamo tutti: però Assan in questo momento sta migliorando. Da parte mia c’è la consapevolezza e la voglia di farlo migliorare ulteriormente così come faccio con gli tutti altri: da Rosseti ad Aguirre, da Alioski a  Jozinovic passando per Mizrachi che ha ampi margini di miglioramento soprattutto sotto l’aspetto caratteriale. E’ abituato a un calcio diverso e deve solo capire la nostra realtà. Ha tempi di gioco che non tutti hanno. Ma lavoro anche con i più “anziani”: prendete Sulmoni che è ancora disposto a imparare nonostante gli anni di militanza in Super League. Non si è mai arrivati e questo è positivo.”

-Le voci che arrivano da Thun come vengono lette da una concorrente diretta: in Svizzera ciclicamente qualche squadra sparisce…

“Personalmente non ci faccio caso. I problemi sono loro e non sto a sindacare sugli eventuali guai in casa d’altri. Penso a fare risultati con la mia squadra e non a sfruttare eventuali disgrazie altrui. Se il Thun ha problemi sapranno come affrontarli e risolverli e sarei  felice per loro: è una squadra che ha una storia dietro ed è importante che vinca o perda sul campo.”

-Domenica come imposterete la partita: partirete aggressivi per mettere sotto pressione il San Gallo?

“Non è questione di aggressività o meno. Se guardate tutte le partite dei vari campionati, ci sono dei momenti nei quali per situazioni contingenti sei aggressivo e altri in cui devi difendere. E’ la squadra stessa che lo capisce. L’importante è che ci siano le attenzioni, le motivazioni e lo spirito di gruppo: questa è la base. Abbiamo visto l’altra sera Guardiola con solo il 38% di possesso palla ha vinto 3-1 contro il Barcellona. E’ stato aggressivo nei momenti nei quali ne ha avuto l’opportunità, con delle ripartenze e ha vinto. Il calcio non è una scienza esatta. Ci sono delle idee-base ma c’è anche un avversario: bisogna conciliare le cose, agendo in modo giusto tutti insieme nel momento opportuno. Poi la partita può riuscire per come l’hai letta, oppure devi cambiare qualcosa nell’arco dei 90′. Un allenatore non va mai in campo per non fare la partita, ma anche chi siede sull’altra panchina la pensa allo stesso modo.”

-La vittoria contro il San Gallo è l’unico risultato utile?

“Intanto dobbiamo giocare per fare la prestazione il che ti permette anche di fare risultato. Si parte per vincere ma il pareggio terrebbe alla distanza attuale gli avversari. Ma scendiamo in campo per vincere questo è sicuro, poi vedremo se il San Gallo sarà più bravo di noi. Credo che quella sangallese sia una squadra che non stia vivendo un gran momento ma che non è fatta da sprovveduti. Non si farà mangiare da noi. Va affrontata con giuste motivazioni e cattiveria calcistica. Riconosco che quando sei in difficoltà la palla pesa di più, ma questo non vuol dire che per noi sarà facile e che ci deve essere troppa tensione da parte nostra ma nemmeno rilassamento. Dobbiamo essere bravi a capire e leggere i vari momenti del match.”

-Nella pausa invernale le squadre svizzero tedesche riescono sempre a rinforzarsi egregiamente: c’è la volontà, se le cose non dovessero andare bene, di chiedere al Basilea o ad altri un paio di giocatori svizzeri, senza sempre andare in Italia?

“Nel momento in cui vai a fare determinate richieste puoi avere due motivazioni:  perché devi rinforzarti con il giocatore adatto al ruolo nei quale sei più vulnerabile oppure perché pensi che il tuo campionato possa essere già indirizzato in un certo modo e ti fai dare dei prestiti per valorizzare un ragazzo che possa avere mercato l’anno successivo. Sono discorsi prematuri. Alla fine del girone di andata bisognerà discutere e vedere se quello che abbiamo in casa (e io sono contento di tutti) va ritoccato o meno.”

-Culina nei suoi pensieri è un rinforzo?

“Per me è un acquisto importante. E’ un valore aggiunto: l’ha dimostrato l’anno scorso. Può giocare in diversi ruoli: si butta dentro, ha forza fisica, ha tiro, tiene palla. Può essere schierato in più posizioni. Lo devo vedere all’opera ma bene o male di lui ho già un’idea avendolo visto più volte in azione nello scorso campionato”.

 

 

 

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