Tami: in undici avremmo vinto

Il fischio finale dell’arbitro Klossner é accolto con grande soddisfazione nel clan bianconero. La sconfitta avrebbe avuto il sapore di una beffa e mentre il pubblico vallesano fischia la sua squadra, i giocatori bianconeri si abbracciano sotto la curva. Pier Tami di fronte ai giornalisti afferma che “questo punto non ci cambia di molto la classifica ma è importantissimo ai fini del morale e del proseguio della stagione.  Ho visto anche oggi la giusta determinazione ed entusiasmo. Sappiamo che giocare così con attenzione e aggressività, caratteristica che avevamo un po’ persa, ci può dare delle soddisfazioni. Sette giorni dopo la delusione con il Basilea ho ritrovato una squadra e sottolineo squadra perché anche quelli che sono entrati oggi, tutti e tre, si sono fatti trovare pronti e hanno dato un contributo importante”.

-Chi è rimasto in panchina ha tramutato la rabbia in qualcosa di positivo?

“Era già successo giovedì che sia Gerndt sia  Sabbatini erano entrati bene a partita in corso. E la cosa si é ripetuta oggi.  Tutti insieme dobbiamo capire che bisogna mettere l’obiettivo squadra davanti a tutto e a tutti. E’ quello che in queste due partite si è visto, non dimentichiamocelo mai e andiamo avanti. Ma questo é il minimo che il Lugano deve mostrare sul campo ogni partita”.

-L’espulsione di Rouiller ha complicato evidentemente i tuoi piani, Bottani ha potuto entrare in campo solo nel finale.

“Mi aspettavo grande sofferenza nei primi 2o minuti della partita, di solito quando giochi il giovedì è proprio nei primi minuti che fatichi a trovare i ritmi. Il piano era di sfruttare la freschezza di Bottani negli ultimi 30 minuti per girare eventualmente la partita. Poi i piani si sono complicati per il doppio giallo, ma in undici contro undici ho la netta sensazione che questa partita l’avremmo portata a casa con il punteggio pieno, avevamo il pieno controllo del gioco e abbiamo subito i gol su due errori nostri.”

-Cosa ha detto a Da Costa e a Rouiller?

“Niente, andate avanti. Errori di questo tipo nel calcio ne sono sempre successi e ne succederanno sempre. Però l’importante è che dopo l’errore ci si riprenda subito, bisogna reagire e non abbattersi: è quello che faranno anche i nostri due. Gli errori di Sion sono facili da perdonare perché commessi per voglia di far bene e non altro.”

-Le condizioni di Gerndt?

“Aveva già subito un colpo a inizio settimana e non era al cento per cento. Rimasti in inferiorità numerica volevo due linee di difesa e centrocampo molto compatte e combattive. L’inserimento di Sulmoni era d’obbligo e ho pensato anche di mettere Sabbatini che dà volume e qualità, lasciando Junior che era in palla e con la sua velocità può mettere in difficoltà chiunque.”

-Non siete capace a segnare gol brutti, visto che le ultime cinque reti sono da cineteca?

“E’ vero sono stati gol bellissimi ma io spero anche di portare a casa vittorie sporche. Ma sono sicuro che con la mentalità mostrata arriveranno anche queste”.

-Quanto pesa negli ultimi successi anche il cambio di modulo con la difesa a quattro, o é solo merito dell’atteggiamento?

“E’ sempre difficile dire quanto incida il modulo. Credo che la ragione principale del cambiamento del Lugano sia da ricercare nella solidarietà, nell’organizzazione, nella cattiveria messa in campo. Ciò detto è vero che difensivamente abbiamo concesso veramente poco all’avversario, oggi il Sion è passato su due palle ferme, altrimenti anche quando siamo rimasti in 10 palle gol nitide non gliene abbiamo concesse. Sono a favore dei principi di gioco più che delle tattiche, vista la buona organizzazione e determinazione non è importante se alla fine eravamo in campo con il 4-4-1, 4-1-3-1, insomma un modulo…nuovo”.

-Pare di capire che riproporrai anche nelle prossime partite la difesa a quattro?

“A quattro si può giocare senza problemi quando l’attacco e il centrocampo lavorano così. Se non hai equilibrio e giusta relazione tra le linee qualsiasi modulo va in crisi. Oggi abbiamo difensori  ben protetti dal centrocampo e punte che fanno un lavoro sporco ma utilissimo  disturbando gli avversari in fase di impostazione. E portiamo a casa prestazioni difensivamente di livello anche perché dietro danno contributi importanti, chiudendo la via del gol”.

-Da Costa ha responsabilità sul primo gol?

“L’ha detto lui stesso, è stato un infortunio anche se i palloni oggi hanno spesso effetti strani. Poi il secondo gol è arrivato su angolo e c’è da dire che statisticamente quest’anno non avevamo quasi mai subito gol dalla bandierina. Difendiamo bene, quindi si può dire che è stata una giornata storta a livello di palle inattive”.

-Giovedì arriva la partita di Coppa svizzera a Schötz: come prenderla?

“Seriamente. L’ho sempre detto, la Coppa è una competizione che con cinque partite puoi giocarti una finale e con sei vincere un titolo, quindi va presa in modo serio. Ci saranno giocatori che avranno l’opportunità di mostrare tutta la rabbia accumulata stando in panchina. Darò spazio anche a gente che ha la mia totale fiducia ma che finora ha giocato poco: le partite si accumulano e ho veramente bisogno di tutti, ma loro devono saper cogliere l’occasione”.

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