Tramezzani: non dobbiamo accontentarci
Prima di recarsi sul campo per l’allenamento di rifinitura Paolo Tramezzani ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Cornaredo. La prima domanda ha ovviamente riguardato l’esordio di sabato a Basilea dopo un mese di lavoro. “Aspettavamo questo momento, io probabilmente più di tutti essendo un esordio sulla panchina. Lo vivo con grande tranquillità e serenità specie in questi ultimi due giorni. Conosco la posta in palio domani, so l’importanza della gara, so che ci saranno 17 partite importanti per la nostra squadra. Sono consapevole di avere la fiducia dei ragazzi, dello staff e della società: questo mi consente di essere molto sereno nell’affrontare l’impegno di domani e anche gli impegni che seguiranno.”
-Affrontare come prima partita la capolista in casa sua può essere un vantaggio, non avete pressione.
“Tra le cose che ho sentito nei commenti inerenti a questa partita c’è stata anche la farse secondo cui “non c’è niente da perdere”. Non mi piace andare a giocare una gara pur con un avversario prestigioso, contro la squadra in assoluto più forte di questo campionato ragionando come se non ci fosse niente da perdere. Ci sono tre punti in palio quindi c’è la voglia e la volontà di far bene da subito, voglio una squadra che sia consapevole di quello che deve fare, hanno fatto per quasi un mese tutto quello che ho chiesto loro sotto ogni punto di vista, per questo deve esserci coraggio e convinzione di provare a giocare il nostro calcio. Oggi se vai a Basilea cercando solo di fare una buona figura e di non perdere, faciliti loro il compito di vincere. Sono una squadra di categoria nettamente superiore non solo per individualità ma anche per come stanno in campo, preparano e gestiscono le gare. Quindi da parte nostra ci deve essere la stessa preparazione, la stessa determinazione, lo stesso coraggio e la voglia di essere protagonisti”.
-Al si là della retorica del si gioca sempre per vincere, il pareggio lo firmeresti?
“Non è retorica. Ho talmente tanto rispetto del Basilea e di tutti gli avversari che affronto che non penso a priori a quello che potrà essere il risultato. Non desidero che i miei ragazzi si accontentino di nulla. E’ una squadra che mi ha convinto ad accettare questo incarico. La prima cosa che ho fatto è stata guardare tutte e 18 le partite più quelle di Coppa, prima di accettare di firmare il contratto con il presidente Renzetti. E’ per quello che dico nella vita non sono abituato a scendere a compromessi o a pensare prima quello che mi potrebbe accontentare o meno. So che voglio il massimo, so che sto dando il massimo per questi ragazzi: quello che andremo a raccogliere domani e nelle prossime partite dipenderà molto anche da quello che riusciremo a dare noi attraverso il lavoro e gli allenamenti. Quindi retorica a parte oggi voglio che i ragazzi si preparino a fare una partita importante.”
-A 24 ore dall’esordio in Super League hai la stessa emozione del mese di giugno prima di Svizzera-Albania agli Europei?
“No è diversa. Quello era stato il raggiungimento di quattro anni e mezzo di lavoro: inizialmente un obiettivo insperato e poi la possibilità di confrontarsi, per la prima volta nella storia della nazionale albanese, su un palcoscenico prestigioso con le squadre più importanti e con nazionali abituate a giocare un certo tipo di gare. Oggi la realtà mi dice che siamo una squadra in lotta per non retrocedere; sarà una lotta molto dura e quindi vivo le emozioni consapevole che non sarà solamente un girone di tre partite come poteva essere l’Europeo, ma saranno un’andata e un ritorno di 18 gare importanti. C’è sì voglia e determinazione, le emozioni posso essere tante, ma devo restare lucido e sereno, e cercare di essere nel momento opportuno un appoggio e una figura importante per i miei ragazzi”.
-Nella prima fase a Basilea il Lugano se l’era giocata poi aveva pagato con la sconfitta alcuni errori banali.
“Ho parlato anche con i ragazzi proprio a proposito delle due gare che avevano giocato contro il Basilea, sia quella al St Jakob sia il ritorno. Là per 44′ la squadra si era messa molto meno in campo anche a livello tattico, la partita era stata preparata molto bene con l’uscita sulle loro pressioni, sul loro gioco dal basso. Poi purtroppo una disattenzione a un minuto dalla fine del primo tempo su una palla inattiva sul secondo palo che loro avevano già provato è costata il gol. Abbiamo lavorato anche su questi aspetti, perché il Basilea è una squadra che gioca un calcio molto pratico e pragmatico. Anche in casa non vengono ad aggredirti alti, ti aspettano, sperando prima o poi anche con la giocata di un singolo di risolvere le partite. Giocare a Basilea non sarà assolutamente facile, dovremo essere bravi nei 90′ a cercare di capire cosa fanno gli avversari per provare anche noi a essere pericolosi.”
-Domanda al mister ma anche all’opinionista: come giudichi la gestione dell’allenatore del Basilea?
“Non conosco bene il mister Fischer, lo conoscerò domani e posso quindi esprimermi solo sull’aspetto tattico da quello che ho visto finora. So che è un ottimo allenatore e credo che vedendo la sua squadra giocare come l’ho vista anche durante la loro esperienza in Champions, è un complesso che anche a livello tattico mi piace molto. Alza immediatamente i due terzini in linea con gli esterni altri, c’è l’accentramento da parte di Steffen, Callà, Bjarnasson prima. Questo consente loro di avere sempre netta superiorità numerica sulle fasce. Mi piace il discorso del’abbassamento tra i due centrali o esterni di uno dei centrocampisti (solitamente Xhaka ma lo pu?o fare anche Fransson e Zuffi) questo consente di avere un buon palleggio da dietro. Hanno anche un buon portiere bravo con i piedi e che partecipa al gioco. Poi un giocatore che fa la differenza come Delgado che se riesce a trovare lo spazio per determinare sia la fase di rifinitura sia la finalizzazione. E’ una squadra difficile da affrontare perché non da punti di riferimento a prescindere da chi sia la punta. Credo che la mano dell’allenatore in questa squadra si veda e che stia facendo molto bene”.
-Hai già deciso la formazione?
“Sì e i giocatori la conoscono. Giocherà Salvi in porta, quattro difensori. Poi tre centrocampisti ma non so ancora quale sarà la loro disposizione (un play e due interni o una mezzala abbassata) e un attaccante prima punta con due esterni offensivi ai quali chiederò un certo tipo di lavoro soprattutto in fase di possesso palla. In fase di non possesso cercheremo di essere aggressivi sin da subito sui due centrali loro.”
-A che punto è il Lugano: è già la squadra di Tramezzani o ci vorrà ancora un po’ di tempo?
“Ho avuto la fortuna di poter avere quasi un mese a disposizione: abbiamo iniziato sul campo il 5 gennaio e so di essere stato fortunato. Arrivare durante la stagione e andare direttamente in campo a giocare non mi avrebbe consentito di conoscere i ragazzi e di farmi conoscere da loro. Sono stato facilitato perché ho avuto il tempo. Per quanto riguarda poi a che punto sia il Lugano che voglio io dico sinceramente che non lo so e non credo che dipenderà dai risultati delle prossime gare. Sono convinto che le prime partite daranno dei segnali molto importanti per capire se la strada intrapresa è quella giusta o se devo modificare alcune certezze che ho dato nelle ultime settimane ai ragazzi.”
-Se potessi scegliere preferiresti il Basilea in campo con Janko o con Doumbia?
“C’è anche la terza alternativa: Sporar, un ragazzo che mi piace molto. Credo che le loro scelte in questa seconda parte di campionato saranno quelle di cercare di mettere in evidenza giocatori che sono stati utilizzati di meno visto che ora non c’è più la Champions League e in campionato -se non succede niente di particolare- sono nettamente favoriti. Per come siamo in campo noi credo che cambi poco chi sia la loro prima punta. Abbiamo provato le varie soluzioni e credo che domani la nostra linea difensiva sarà sotto pressione ma che possono reggere. Dovranno essere bravi a interpretare la gara e ad evitare alcuni errori individuali e di reparto che sono affiorati ogni tanto anche durante le amichevoli”.
–Se potesse scegliere un solo giocatore renano chi sceglierebbe?
“Taulant Xhaka sicuramente. Perché lo conosco, l’ho allenato, l’ho seguito in tutti questi anni. Ha un carattere che piace a me. Mi dispiace sotto un certo punto di vista che domani non ci sia perché squalificato, ma sono convinto che sia un giocatore importante sia per il Basilea sia per la nazionale albanese.”
-Loro sono una squadra fortissima però in Coppa campioni si è visto che tengono ritmi bassi e che i due difensori centrali soffrono. Pensate di poterli mettere in difficoltà?
” Suchy e Balanta sono due giocatori con grande fisicità ed esperienza e ogni tanto anche per caratteristiche possono permettersi di giocare un po’ più alti anche perché riescono sempre a recuperare. Un loro che gli è facilitato anche dall’ottima copertura preventiva dei centrocampisti. Nella costruzione del gioco non sono velocissimi, ma è fatto di proposito: aspettano l’abbassamento di uno dei centrocampisti per essere più sicuri nella giocata. Comunque sono due centrali difensivi forti e completi.”
-Come hai visto Sabbatini (che sarà il capitano) in questo mese?
“Bene. E’ arrivato che aveva già una buonissima condizione nonostante il lungo stop per infortunio. Questo è segno di professionalità: si è allenato duramente anche durante la pausa. Una condizione che sta acquisendo e migliorando ogni settimana. In questa squadra ha un ruolo fondamentale per come sta in campo ma anche perché è un ragazzo che riesce a farsi seguire ed è da esempio per tutti quelli che gli sono vicini. Ha un ruolo fondamentale.”